Non occupato l'87% di costa in Calabria
29 MAG - CATANZARO - La decisione della Giunta regionale della Calabria di non applicare la direttiva Bolkestein in merito alle concessioni balneari è particolarmente significativa, in quanto la regione ha quasi il 70% delle sue spiagge attualmente libere, con solo il 13% concesse ai privati. Questo significa che la risorsa spiaggia in Calabria non è scarsa e non vi è alcun interesse transfrontaliero certo che giustifichi l'applicazione della direttiva europea.
La normativa regionale del 2005, che prevedeva il 70% delle spiagge calabresi concesse per finalità turistico-ricreative e il restante 30% libero, è stata rispettata e ha determinato la decisione della Giunta regionale di non seguire la direttiva Bolkestein. Inoltre, la legge dello Stato italiano del 2022 che regolamentava la mappatura delle spiagge a livello nazionale è stata rigettata dalla Commissione europea, che ha sottolineato l'importanza di valutare la scarsità della risorsa spiaggia a livello regionale o comunale.
Questa decisione permetterà ai Comuni calabresi di procedere con proroghe delle concessioni balneari o bandire nuove gare in base alla presenza o meno di scarsità della risorsa spiaggia e di interesse transfrontaliero. In questo modo, si garantisce una gestione equa delle spiagge calabresi, rispettando le indicazioni europee e nazionali.
In un contesto in cui si discute di autonomia differenziata e regionalismo, la Calabria ha dimostrato di essere in grado di gestire la propria risorsa spiaggia in modo efficace e adeguato alle proprie esigenze. Questa decisione evidenzia la volontà della regione di tutelare e valorizzare il proprio patrimonio naturalistico, garantendo al contempo un utilizzo equo e sostenibile delle spiagge per tutti i cittadini e i turisti.