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Politica

A Reggio Calabria parte il programma "Strada facendo" per il rifacimento delle strade cittadine

A Reggio Calabria parte il programma "Strada facendo" per il rifacimento delle strade cittadine
Saranno programmati ulteriori lavori per il ripristino della sicurezza e del decoro dei marciapiedi

02 OTT - REGGIO CALABRIA - Il Comune di Reggio Calabria ha avviato un programma straordinario per il rifacimento delle strade, dal valore complessivo di circa venti milioni di euro. Il progetto, denominato "Strada facendo", è stato presentato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, insieme all'assessore ai Lavori pubblici Franco Costantino, il consigliere comunale delegato Franco Barreca e il dirigente del settore Lavori pubblici Bruno Doldo.

«Non si tratta solo di ripristinare il manto stradale – ha spiegato il sindaco Falcomatà – ma di un intervento complesso che comprende anche i sottoservizi, come tombini e caditoie, che spesso richiedono ulteriori lavori in futuro». Il sindaco ha inoltre sottolineato come l'investimento sia reso possibile grazie all'uscita dal piano di riequilibrio finanziario del Comune, ricordando le difficoltà affrontate negli ultimi anni, tra cui l'impossibilità di contrarre mutui per progetti di grande impatto. «Gli interventi si concentreranno soprattutto nelle aree rivierasche, periferiche e collinari della città», ha aggiunto.

Alcuni dei lavori sono già stati completati, mentre altri sono in corso. «A termine degli interventi – ha continuato Falcomatà – saranno programmati ulteriori lavori per il ripristino della sicurezza e del decoro dei marciapiedi, insieme a un'attività di monitoraggio più stringente sulle operazioni svolte dagli operatori privati, che spesso danneggiano le strade appena ristrutturate».

Il sindaco ha poi ringraziato i consiglieri di maggioranza per il contributo nell'individuare le strade che richiedevano maggiore attenzione e ha elogiato l'assessore Costantino e il dirigente Doldo per il lavoro svolto. «Questo progetto non si limita alla riqualificazione stradale, ma mira anche a ridurre quel senso di abbandono che spesso emerge dalle comunità delle zone periferiche», ha concluso Falcomatà.

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