Un evento alternativo e inclusivo
30 LUG - CONFLENTI (CZ) - Oltre 5.000 persone hanno partecipato alla decima edizione di 'Felici & Conflenti', un evento che celebra la cultura e la tradizione della Calabria per cinque giornate di seminari, dibattiti, laboratori, incontri, escursioni, serate di festa e convivialità. Con quasi un centinaio di iscritti ai laboratori e una comunità di suonatori, ricercatori, studiosi e appassionati da tutta Italia e varie parti d'Europa, il festival continua a promuovere nuove pratiche per contrastare lo spopolamento dei paesi attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale del Meridione.
Il presidente dell'associazione Felici & Conflenti, Giuseppe Gallo, ha espresso soddisfazione per l'aumento delle presenze, sia durante le serate di festa che nei laboratori. Tra le novità di quest'anno, il laboratorio di tessitura su telaio condotto da Mirella Leone ha riscosso particolare successo. "Il nostro lavoro non si esaurisce in queste giornate di festa," ha sottolineato Gallo, "ma continua tutto l'anno per tramandare i suoni e le tradizioni dell'area del Reventino e della valle del Savuto." Questo impegno costante ha portato alla formazione di una nuova generazione di musicisti e alla creazione del primo fondo dell'Archivio Sonoro della Calabria, parte della rete nazionale degli Archivi Sonori.
Christian Ferlaino, coordinatore scientifico dell'evento, ha evidenziato l'importanza di organizzare eventi con modalità alternative, lontane dal turismo di massa. "Questo decennale dimostra che è possibile attirare partecipanti e integrarli nel tessuto della comunità locale," ha affermato Ferlaino. L'avvio dell'archivio sonoro del gruppo di ricerca Felici & Conflenti rappresenta un passo fondamentale per approfondire gli studi musicali in un'area ricca di tradizione ma poco studiata dal punto di vista etnomusicologico.
L'antropologo Vito Teti ha definito 'Felici & Conflenti' una delle esperienze di festival d'incontro più significative della Calabria e del Mezzogiorno d'Italia. La creazione dell'archivio della musica potrebbe preludere alla nascita di archivi di altro genere, come quello fotografico o filmografico. "La Calabria ha bisogno di centri di cultura e di raccolta, di archivi che rendano fruibili i documenti utili per ricostruire una storia identitaria importante," ha affermato Teti. "Questa è una buona pratica di restanza mobile, attiva ed efficace che riesce a cambiare davvero le cose."