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Cgil e Uil in Piazza a Cosenza: "Basta Morti sul Lavoro"

Cgil e Uil in Piazza a Cosenza: "Basta Morti sul Lavoro"
 I sindacati chiedono di 'aumentare i controlli e basta subappalti a cascata'

11 APR - COSENZA - Lavoratrici e lavoratori del settore privato affiliati a Cgil e Uil si sono radunati a Cosenza durante uno sciopero generale, rivendicando maggiori misure di sicurezza sul lavoro e una minore precarietà.

Lo slogan "Basta Morti sul Lavoro" è stato ribadito da entrambe le organizzazioni sindacali, rappresentate rispettivamente da Maria Elena Senese e Angelo Sposato, segretari generali di Uil e Cgil Calabria. Si sono incontrati con il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, sottolineando "la necessità di intervenire presso il governo nazionale per potenziare il personale ispettivo presso l'ispettorato del lavoro e le aziende sanitarie perché è fondamentale che gli organi di controllo operino in sinergia per aumentare i controlli".

Hanno anche sottolineato la lotta contro la subappalto a cascata.

"Nel settore dell'edilizia e dell'agricoltura," ha detto Maria Elena Senese, "si verificano più frequentemente incidenti mortali, e per questi settori dovrebbero essere previsti organi ispettivi dedicati con tecnici specializzati. La Calabria detiene un triste primato; abbiamo un problema significativo di lavoro non dichiarato, soprattutto nel subappalto a cascata. Dobbiamo cercare di invertire questa tendenza, ma non solo da parte nostra; abbiamo bisogno di tutti, lavoratori, istituzioni e aziende."

"Aver impiegato lavoratori in modo precario nel corso degli anni," ha aggiunto Sposato, "rendendo il lavoro più debole, sottopagato e sfruttato, ha creato una cultura di svalutazione del lavoro, e quando c'è svalutazione, la sicurezza è compromessa. Abbiamo bisogno di leggi che creino deterrenza contro coloro che vogliono utilizzare manodopera sfruttata e mettere a rischio la vita dei lavoratori. Abbiamo bisogno di introdurre il reato penale di omicidio sul lavoro e selezionare le imprese attraverso un sistema a punti. Abbiamo chiesto al prefetto di interloquire con il Presidente della Regione e segnalare che è necessario, sui venti miliardi di spesa previsti per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la programmazione dell'UE, stabilire protocolli di legalità e tracciabilità della spesa. Le azioni devono essere selettive e premiare solo le imprese che investono nella sicurezza sul lavoro perché abbiamo visto che dove sono stati implementati protocolli di legalità, anche nelle grandi opere pubbliche, gli incidenti sul lavoro sono diminuiti."

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