Era malato da un po' di tempo
18 SET - PALERMO - Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Totò Schillaci, l’attaccante che ha conquistato il cuore degli italiani durante il Mondiale di Italia '90. Schillaci, che aveva 59 anni, è deceduto a causa di un tumore al colon dopo aver trascorso le ultime settimane in gravi condizioni presso l'ospedale Civico di Palermo.
Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, Schillaci è stato sposato due volte, con Rita e Barbara, e lascia tre figli: Jessica, Mattia e Nicole.
Schillaci, noto per la sua velocità e il fiuto del gol, ha iniziato la sua carriera calcistica al Messina, prima di trasferirsi alla Juventus nel 1989, dove ha vissuto il periodo più brillante della sua carriera. Con i bianconeri ha vinto una Coppa Italia e una Coppa UEFA. La sua carriera ha raggiunto l'apice durante il Mondiale del 1990, dove, inizialmente non titolare, è entrato dalla panchina nella partita inaugurale contro l'Austria e ha segnato il gol decisivo. È diventato il capocannoniere del torneo con sei gol, nonostante l'Italia fosse stata eliminata in semifinale dall'Argentina.
Dopo la Juventus, Schillaci ha giocato per l'Inter, ma la sua avventura con i nerazzurri è stata segnata da problemi fisici e un calo di rendimento. Negli ultimi anni della sua carriera, si è trasferito in Giappone per giocare con il Júbilo Iwata, dove ha ritrovato una seconda giovinezza calcistica e ha contribuito a consolidare la presenza italiana nel calcio giapponese. Si è ritirato dal calcio professionistico nel 1997.
Successivamente, Schillaci ha intrapreso diverse attività, tra cui la gestione di una scuola calcio a Palermo. È apparso in televisione in vari contesti, tra cui la partecipazione al reality show “L’Isola dei Famosi” nel 2004 e come ospite regolare a “Quelli che il calcio”. Ha anche interpretato il ruolo di un boss mafioso nella serie “Squadra antimafia – Palermo oggi” e ha partecipato a “Pechino Express” nel 2023.
Schillaci rimarrà per sempre nei cuori degli appassionati di calcio italiani per le sue memorabili "Notti Magiche" e per la sua personalità carismatica che ha illuminato il calcio e la televisione.