Bassa affluenza nei tre comuni coinvolti: solo il 26,02% degli aventi diritto ha partecipazione alla consultazione
02 DIC - COSENZA - La proposta di fusione per la creazione della "Città unica Cosenza", che prevedeva l'integrazione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, è stata respinta nel referendum consultivo. Il 58,23% degli elettori ha votato contro il progetto, mentre i favorevoli si sono fermati al 41,02%.
Complessivamente, 14.539 cittadini hanno detto "no", mentre 10.241 hanno sostenuto il "sì". La partecipazione elettorale è stata molto bassa: solo il 26,02% degli aventi diritto si è recato alle urne, evidenziando un limitato coinvolgimento della popolazione nella consultazione, che non era soggetta a quorum.
Il voto contrario è stato più netto nei comuni di Rende e Castrolibero, mentre a Cosenza si è registrata una percentuale più alta di voti favorevoli al progetto di fusione.
Gli esponenti del fronte del "no" hanno accolto il risultato con soddisfazione. Tra i principali oppositori alla proposta c'erano l'ex sindaco di Rende Sandro Principe, l'ex consigliere regionale Mimmo Talarico e l'attuale sindaco di Castrolibero Orlandino Greco. Principe ha dichiarato:
"Il popolo ha temuto di subire un sopruso e un vero e proprio atto di prepotenza, con la paura di compiere un salto nel buio."
Dal fronte del "sì", invece, il vicepresidente del Consiglio regionale, Pierluigi Caputo (Forza Italia), ha sottolineato come la sconfitta sia dipesa anche da una comunicazione inadeguata e dall'astensione, in particolare a Cosenza:
"Sulla fusione qualcuno ha fatto terrorismo psicologico. La discussione, comunque, continuerà. L'obiettivo resta importante e cercheremo di capire come andare avanti."
Nonostante il risultato, il dibattito sulla possibile fusione dei comuni potrebbe non essere concluso.