Il presidente calabrese difende il divieto di centrali a biomasse nei parchi naturali

21 GEN - CATANZARO - Il presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, ha dichiarato che si dimetterà nel caso in cui il Consiglio regionale approvi una proposta di legge che abroghi la norma sul divieto di costruzione e riduzione di potenza delle centrali a biomasse nei parchi naturali.

La questione è emersa durante una seduta del Consiglio regionale, quando il consigliere del Partito Democratico, Giovanni Muraca, ha richiesto l’inserimento all’ordine del giorno di una proposta di legge per abrogare l’articolo della legge regionale 36/2024, che vieta la costruzione di impianti a biomasse nei parchi nazionali e regionali con potenza superiore a 10 megawatt termici.
La norma, che prevede anche l’obbligo per gli impianti esistenti di ridurre la potenza entro sei mesi pena la revoca delle autorizzazioni, ha suscitato preoccupazioni tra i lavoratori del settore forestale della zona del Mercure. Questa mattina, un gruppo di lavoratori ha manifestato davanti a Palazzo Campanella, e una delegazione è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

Nonostante le pressioni, la proposta di Muraca non è stata ammessa per mancanza di firme.
Intervenendo in aula, Occhiuto ha ribadito la fermezza della sua posizione:

"Nel Parco del Pollino, uno dei più belli d’Europa, non ci può essere una centrale a biomasse tra le più grandi d’Italia e d’Europa," ha dichiarato.
Ha inoltre sottolineato che il governo regionale considera l’ambiente una risorsa economica fondamentale per lo sviluppo della Calabria e non intende cedere su questo principio.
Occhiuto ha concluso affermando che, qualora la proposta fosse messa ai voti e approvata, si dimetterà immediatamente da presidente della Giunta regionale.