Deliberata una proposta specifica per il riconoscimento dello stato di calamità naturale
08 AGO - CATANZARO - La Regione Calabria ha ufficialmente richiesto al governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale a causa della grave siccità che sta colpendo diverse aree della regione, in particolare la Città Metropolitana di Reggio Calabria, la Provincia di Crotone e alcuni comuni della provincia di Cosenza.
L'iniziativa è stata formalizzata ieri a Catanzaro, durante una riunione dell'esecutivo regionale, su proposta del presidente Roberto Occhiuto, che ha portato all'approvazione di una delibera specifica. Già lo scorso 27 luglio, il governatore Occhiuto aveva dichiarato lo stato di emergenza regionale di Protezione Civile per la carenza idrica nei territori della Provincia di Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
La nuova richiesta approvata in Giunta include anche i comuni di Calopezzati, Caloveto, Cariati, Corigliano Rossano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, S. Cosmo Albanese, S. Demetrio Corone, S. Giorgio Albanese, Santa Sofia D'Epiro e Vaccarizzo Albanese, tutti situati in provincia di Cosenza.
Oltre a questa richiesta, la Giunta ha deliberato una proposta specifica rivolta al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, per il riconoscimento dello stato di calamità naturale in seguito alla prolungata siccità che ha colpito la Calabria tra luglio 2023 e giugno 2024.
Infine, con un decreto firmato ieri, il presidente Occhiuto ha esteso lo stato di emergenza regionale di Protezione Civile, già dichiarato per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Crotone, anche ai territori dei comuni serviti dagli schemi acquedottistici "Macrocioli" e "Trionto - Sila Greca" in provincia di Cosenza.