La Guardia di Finanza denuncia danni alla Regione Calabria per 2 milioni di euro. Rifiuti pericolosi trovati in un'area di rimessaggio abusivo.
31 OTT - VIBO VALENTIA - La Guardia di Finanza ha portato alla luce un grave caso di deposito illegale di rifiuti e una maxi evasione fiscale, stimata in circa 2 milioni di euro di ecotassa non versata ai danni della Regione Calabria. L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ha avuto inizio con il sequestro di un'area utilizzata come rimessaggio abusivo di imbarcazioni, risultata anche sede di stoccaggio illegale di rifiuti.
Con il supporto tecnico della Provincia e dell'Arpacal, la Guardia di Finanza ha identificato un totale di 13.500 tonnellate di rifiuti, di cui circa 7.000 attribuibili a soggetti privati e altri 4.500 legati a una società proprietaria dell'area, con attività risalenti al periodo tra il 2010 e il 2014. Tra i rifiuti individuati, vi sono materiali pericolosi che rappresentano un rischio per l'ambiente.
Dopo il via libera dall'autorità giudiziaria per l'utilizzo delle prove a fini fiscali, i militari della Stazione Navale di Vibo Valentia hanno contestato agli indagati l'omesso pagamento dell'“ecotassa”, un tributo istituito dalla legge n.549 del 1995 per favorire il recupero e la riduzione dei rifiuti, con l'obiettivo di incentivare la bonifica dei siti contaminati. La cifra totale dell'imposta evasa, insieme alle sanzioni previste dalla Legge regionale n.16 del 2000, ammonta a circa 2 milioni di euro, evidenziando il grave impatto economico e ambientale dell'illecito.