Provvedimento colpisce il patrimonio del capocosca Rosario Barbaro, alias "Rosi da Massara"
14 NOV - PLATÌ (RC) – La Direzione investigativa antimafia ha eseguito un sequestro di beni per un valore complessivo di sei milioni di euro nei confronti di Rosario Barbaro, 84 anni, ritenuto il capo della cosca Barbaro di Platì. Il provvedimento, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del procuratore Giuseppe Lombardo, ha interessato numerosi fabbricati, terreni e attività commerciali che sarebbero stati nelle disponibilità di Barbaro, detto "Rosi da Massara".
Le indagini patrimoniali, condotte dal Centro operativo della Dia di Reggio Calabria guidato dal colonnello Mario Intelisano, hanno ricostruito le acquisizioni del boss a partire dal 1961, evidenziando una significativa discrepanza tra il patrimonio e la capacità reddituale di Barbaro. Il sequestro ha riguardato cinque società – tra cui imprese agricole, un circolo privato e un ristorante – oltre a 14 immobili e 40 terreni nel reggino, luoghi utilizzati anche per matrimoni tra famiglie di spicco della ‘ndrangheta.
Già noto alla giustizia dagli anni '60 e coinvolto in operazioni antimafia come "Reale" e "Mandamento Ionico," Barbaro è considerato figura apicale della cosca Barbaro, la cui influenza si estende anche fuori dai confini nazionali.