Il graduato fu ucciso durante un posto di blocco
20 AGO - SOVERTATO (CZ) - L'Appuntato Scelto Renato Lio, ucciso nella notte del 20 agosto 1991 durante un posto di blocco a Russomanno, nel comune di Satriano, è stato ricordato in una cerimonia tenutasi a Soverato e Satriano.
L'evento commemorativo è iniziato con la deposizione di una corona d'alloro, offerta dall'Amministrazione comunale di Soverato, presso la stele situata di fronte al Comando Compagnia Carabinieri. Successivamente, è stata celebrata una messa nella Chiesa di Santa Maria Immacolata, officiata dal cappellano militare del Comando Legione Calabria, don Vincenzo Ruggiero. Alla cerimonia hanno partecipato la vedova e i familiari dell'Appuntato Lio, il comandante provinciale, colonnello Giuseppe Mazzullo, il sostituto procuratore di Catanzaro, Debora Rizza, il Procuratore capo di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, il prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, rappresentanti della Questura, della Guardia di Finanza, il comandante della Capitaneria di Porto, e rappresentanze dell'Associazione Nazionale Carabinieri e dei sindacati dell'Arma Unarma, Sim, Usic, oltre ai sindaci di Satriano e Soverato.
Al termine della funzione, la famiglia Lio e i militari dell'Arma si sono recati alla rotatoria "Russomanno" di Satriano Marina, dove è stata deposta una corona d'alloro presso la lapide che segna il luogo dell'assassinio, avvenuto 33 anni fa. La deposizione è stata eseguita da due carabinieri in uniforme e due agenti della Polizia Locale.
Il sacrificio dell'Appuntato Lio, descritto come un ulteriore contributo di sangue dell'Arma per l'affermazione della giustizia, è stato riconosciuto con la Medaglia d'Oro al Valor Civile alla memoria. La motivazione recita: "Capo equipaggio di una pattuglia del Nucleo Radiomobile, mentre si apprestava, insieme ad altro graduato, al controllo degli occupanti di un'autovettura, veniva improvvisamente raggiunto da numerosi colpi d'arma da fuoco. Benché gravemente ferito, ingaggiava con il malvivente una violenta colluttazione da cui desisteva quando, ormai privo di forze, si accasciava al suolo. Splendido esempio di altissimo senso del dovere spinto sino all'estremo sacrificio. Soverato (Catanzaro), 20 agosto 1991."