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Acquappesa: scoperte otto case popolari occupate abusivamente

Acquappesa: scoperte otto case popolari occupate abusivamente
Tra le occupazioni irregolari anche un boss e un amministratore comunale. Avviate la procedura per liberare 19 alloggi.

03 DIC - PAOLA (CS) - Durante un'operazione dei carabinieri della Compagnia di Paola, condotta con il supporto delle Compagnie di San Marco Argentano e Scalea e del personale dell'Aterp, sono state scoperte otto occupazioni abusive di case popolari ad Acquappesa. Il controllo ha interessato 30 alloggi sui 50 totali distribuiti in tre aree del Comune, con accertamenti mirati a verificare i requisiti degli occupanti e contrastare fenomeni di degrado urbano.
Oltre alle otto occupazioni abusive, è stata rilevata la mancanza di requisiti in altri 11 nuclei familiari , che risultano avere altre abitazioni o non risiedere stabilmente negli alloggi. Tra questi casi spiccano un appartamento assegnato dal 1969 al boss Francesco Muto, attualmente detenuto, e un'abitazione occupata da un amministratore comunale.
Tra gli occupanti abusivi, tre nuclei familiari non avevano ottemperato a precedenti ordinanze di sgombero, mentre tre persone sono state denunciate per false attestazioni legate alla stipula di contratti per l'energia elettrica. Inoltre, uno degli occupanti stava effettuando lavori di ristrutturazione abusiva, lasciando rifiuti speciali non pericolosi dietro la palazzina. Durante l'operazione, sono stati sequestrati due appartamenti e un'area seminterrata delle palazzine del Nuovo Villaggio Intavolata, che era stata trasformata in una discarica per rifiuti edili, elettrodomestici e altri materiali.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, guidate dal procuratore facente funzioni Ernesto Sassano, hanno portato alla richiesta di avvio del procedimento amministrativo per il rilascio degli 11 alloggi non regolari. In caso di inottemperanza, saranno emesse nuove ordinanze di sgombero.

L'obiettivo finale è rendere nuovamente disponibili le abitazioni popolari a chi ne ha reale necessità, seguendo una graduatoria di merito basata sui requisiti previsti dalla legge.

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