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Recupero e restituzione: 17 reperti archeologici tornano al Museo di Capo Colonna

Recupero e restituzione: 17 reperti archeologici tornano al Museo di Capo Colonna
 Fino al  31 ottobre la mostra "Nostoi, rientri condivisi"

07 LUG - CROTONE - "Con questa esposizione abbiamo completato il processo iniziato con le indagini sui furti di reperti archeologici e continuato con il loro recupero e la restituzione al museo di Capo Colonna di Crotone", ha dichiarato il Capitano Giacomo Geloso, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del patrimonio culturale di Cosenza. Geloso ha descritto il percorso dei 17 reperti archeologici che, dopo essere stati trafugati dai tombaroli, sono tornati nel territorio grazie all’inaugurazione della mostra "Nostoi, rientri condivisi", organizzata dai Parchi archeologici di Crotone e Sibari.

I reperti, che arricchiscono la collezione del museo archeologico di Capo Colonna, sono stati recuperati durante le indagini "Tempio di Hera" e "Achei" coordinate dalla Procura della Repubblica di Crotone. Tra i pezzi più significativi esposti figurano uno specchio in bronzo con impugnatura a forma di fanciulla panneggiata, databile alla prima metà del V secolo a.C., e una grande brocca per oli e balsami (lekythos) decorata a figure nere, prodotta in Attica intorno al 500 a.C. e attribuibile al Pittore di Edimburgo. Sono presenti anche una "hydria" a figure rosse, con raffigurazione di una quadriga guidata dal dio Eros, ed eleganti epychiseis in stile Gnathia, che offrono una panoramica delle principali produzioni ceramiche in territorio magnogreco.

Il direttore scientifico dell'esposizione, Gregorio Aversa, ha sottolineato il grave danno causato dagli scavatori clandestini, fenomeno che ha afflitto le aree del Crotonese e dello Ionio cosentino. "La mostra racconta un fenomeno disdicevole, come quello dei tombaroli, che ha afflitto queste aree e che speriamo non si verifichi più. Il danno che queste attività illegali determinano è grave perché non solo si sottraggono alla collettività reperti importanti e unici, ma se ne impedisce la conoscenza", ha aggiunto Aversa.

La mostra è stata curata da Filippo Demma, direttore dell'Istituto autonomo dei parchi archeologici di Crotone e Sibari. "L'esposizione è la celebrazione di un rientro di oggetti che appartengono a questa terra. È la rappresentazione della storia di un recupero che merita di essere raccontata come testimonianza culturale della nostra società che dà valore al proprio passato", ha dichiarato Demma. All'inaugurazione ha partecipato il prefetto di Crotone, Franca Ferraro, che ha ringraziato i carabinieri per il loro lavoro.

La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 31 ottobre prossimo, esclusi i lunedì, con orario giornaliero dalle 9 alle 19.

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