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Consegnati reperti archeologici alla soprintendenza di Catanzaro-Crotone

Consegnati reperti archeologici alla soprintendenza di Catanzaro-Crotone
I reperti erano stati trafugati da tombaroli nel crotonese

04 AGO - CROTONE – Gli uffici giudiziari di Crotone hanno consegnato alla Soprintendenza archeologica delle province di Catanzaro e Crotone una serie di reperti archeologici risalenti all'età del ferro e classica. Tra i materiali consegnati figurano un giavellotto e una punta di lancia in ferro, databili tra il V e il III secolo a.C.

I reperti provengono da diversi sequestri effettuati nel corso degli anni e custoditi presso l’Ufficio Corpi di reato del Tribunale di Crotone. Questi materiali, trafugati da tombaroli nel crotonese, erano stati recuperati grazie a operazioni delle forze dell’ordine, principalmente della Guardia di Finanza di Crotone.

Tra i manufatti consegnati alla soprintendente Stefania Argenti vi sono vasi, statuine e terrecotte architettoniche in argilla, sia interi che frammentati, provenienti da necropoli e abitati. Questi oggetti, risalenti a un periodo compreso tra l’età del ferro (IX-VIII secolo a.C.) e la prima età romana (I a.C.-I d.C.), includono anche reperti di età arcaica e classica (VII-V secolo a.C.), oltre a un consistente nucleo di vasi relativi a sepolture del IV-III secolo a.C. e diverse monete di età greca e romana.

Significativi sono i due manufatti in ferro: una punta di lancia a “lama foliata” e un giavellotto con lama a “foglia di ulivo”. Questi oggetti, riferibili al mondo italico (V-III secolo a.C.), richiamano una tipologia simile al pilum romano, in uso tra il III e il I secolo a.C. Solitamente, tali armi venivano deposte nelle sepolture dei guerrieri insieme ad altri oggetti di carattere bellico, indicativi della posizione sociale del defunto. Tali reperti possono anche provenire da santuari o luoghi di culto, dove le armi erano deposte come ex voto.

"I confronti con materiali provenienti sia dal territorio regionale che da quello delle regioni contermini – si legge in una nota della Soprintendenza di Crotone e Catanzaro – individuano le armi come pertinenti al mondo italico (V-III secolo a.C.); la particolare e lunga immanicatura del giavellotto rimanda a una tipologia simile al pilum romano, in uso tra III e I secolo a.C.".

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