"Il personale ha bisogno di certezze e tutele"
11 AGO - VIBO VALENTIA – Continuano le aggressioni ai danni dei poliziotti penitenziari nel carcere di Vibo Valentia, dove i detenuti responsabili di precedenti episodi critici hanno nuovamente colpito. A denunciarlo è Cristina Busà, vicesegretaria regionale del Sinappe.
"Due nostri colleghi hanno dovuto ricorrere alle cure mediche," ha riferito Busà, spiegando che gli incidenti sono scaturiti da futili motivi, utilizzati come pretesto dai detenuti, spesso affetti da dipendenze o disturbi psichiatrici, per creare disordini e avanzare richieste indebite di farmaci o altri beni. Questi comportamenti, purtroppo, ricadono sulla sicurezza del personale di Polizia penitenziaria, che si trova ad affrontare aggressioni senza adeguate possibilità di difendere i propri diritti e la propria incolumità.
"È incomprensibile quanto sta accadendo nel penitenziario di Vibo Valentia," ha dichiarato la vicesegretaria del sindacato, sottolineando come il contesto detentivo stia diventando sempre più problematico. "Ogni giorno assistiamo ad aggressioni e eventi critici che mettono a dura prova l'intero sistema penitenziario, trasformando la situazione in una vera emergenza."
Busà ha poi evidenziato il bisogno di certezze e supporto da parte dell'Amministrazione, affinché il personale di Polizia penitenziaria possa sentirsi tutelato e sostenuto nel proprio difficile compito. "I nostri agenti sono consapevoli dell'importanza sociale del loro lavoro, ma il senso di abbandono sta prendendo il sopravvento," ha affermato.
"I colleghi aggrediti hanno ricevuto le cure mediche necessarie, ma la ferita più profonda è quella che ogni poliziotto oggi porta dentro di sé: il senso di fallimento di un sistema che dovrebbe garantire sicurezza e dignità lavorativa tanto alla società quanto agli operatori penitenziari."