Sequestrati tre telefoni e hashish: l'ennesima operazione della Polizia Penitenziaria sventa il lancio dall'esterno
24 SET - PAOLA (CS) – Continua l’allarme per l’introduzione di telefoni cellulari e droga nelle carceri calabresi. A Paola, la Polizia Penitenziaria ha intercettato e sequestrato un pacchetto lanciato dall’esterno sopra il muro della Casa Circondariale, contenente tre cellulari e una quantità significativa di hashish. L’operazione, coordinata da ispettori e sovrintendenti del reparto penitenziario, rientra nelle attività di contrasto all’introduzione di sostanze e oggetti illeciti all'interno del carcere.
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), per voce dei segretari Salvatore Panaro e Gerardo Coscarella, ha espresso soddisfazione per l’operazione, ma ha anche ribadito la necessità di punizioni esemplari e il trasferimento fuori regione dei detenuti responsabili di destabilizzare la sicurezza interna. "Nonostante la carenza di personale e di mezzi – dichiarano i sindacalisti – la Polizia Penitenziaria riesce ancora a contrastare con successo i tentativi di illegalità all’interno delle strutture".
Il SAPPE ha inoltre sollecitato il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) a dotare gli istituti di un sistema di schermatura per impedire l’uso di dispositivi di comunicazione, soluzione che avrebbe un costo relativamente contenuto ma un impatto significativo sulla sicurezza.
Il carcere di Paola, che al 31 agosto ospitava 194 detenuti a fronte di una capienza di 180, vive una situazione di sovraffollamento e violenza crescente. Il SAPPE segnala che tra maggio e agosto si sono verificati numerosi episodi critici: 32 casi di resistenza e ingiurie, tre proteste collettive e 11 agenti feriti.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha elogiato l’operato degli agenti, ma ha rinnovato l’appello alle istituzioni affinché venga adottata la schermatura contro i dispositivi tecnologici e vengano introdotte leggi che prevedano reati specifici per chi introduce o utilizza cellulari in carcere.
Capece ha inoltre evidenziato il problema dell’introduzione di droga, sempre più frequente nelle carceri italiane, e legato alla presenza di un numero crescente di tossicodipendenti tra i detenuti. "Quasi il 30% dei detenuti, sia italiani che stranieri, ha problemi di droga, e questo comporta enormi difficoltà nella gestione all’interno delle carceri", ha concluso.