Le preoccupazioni dell’Anpi per il progetto eolico in Sila
02 OTT - ACRI (CS) - Le sezioni territoriali Anpi Acri – PreSila hanno espresso forte opposizione al progetto di installazione di 23 pale eoliche, alte 206 metri, nel territorio silano, nel cosentino. «La tutela del paesaggio e quella ambientale non possono essere messe in contrapposizione», affermano.
In Calabria, l'energia eolica è già ampiamente sfruttata, con 624 pale eoliche operative. Nonostante la regione produca il 138,5% di energia in più rispetto al proprio fabbisogno, negli ultimi mesi si è assistito a un incremento di nuovi progetti, spinti dal decreto energia del Governo Meloni e dal “piano integrato energia e clima” della Giunta Occhiuto.
Il nuovo progetto, proposto dalla Hergo Renewables Spa, riguarda i comuni di Acri, San Demetrio Corone, Terranova da Sibari, Corigliano-Rossano e Casali del Manco. Prevede l’installazione di 23 aerogeneratori, visibili da un’ampia area, con un forte impatto sul paesaggio e l’ecosistema.
Anpi Presila ha espresso la sua totale contrarietà, definendo il progetto «un’azione neocoloniale» che deturpa il territorio. «L’energia pulita può e deve essere prodotta in Calabria con tecnologie diverse, che non stravolgano gli ecosistemi locali». L’Anpi chiede alla comunità e alle istituzioni locali di opporsi al progetto e di promuovere alternative che valorizzino le risorse agro-forestali, culturali e turistiche del territorio.
«La Sila può e deve diventare un motore di sviluppo economico, sociale e occupazionale per la Calabria, senza compromettere il suo paesaggio unico», concludono le sezioni Anpi. L’organizzazione è pronta a sostenere azioni legali e democratiche contro il progetto, in linea con l’articolo 9 della Costituzione, che tutela il paesaggio e il patrimonio ambientale.