L’estate calabrese da molti anni è stata caratterizzata da due problematiche a cui noi calabresi c’abbiamo fatto il callo: incendi e mare sporco.
Due problemi che il Presidente della Regione ha inteso mettersi sul groppone in prima persona, non delegando a nessuno e mettendoci direttamente la faccia, informandoci periodicamente dei risultati.
E già questo vale un primo applauso, perché nessun altro, a mia memoria, aveva osato tanto: solo proclami e spot, ma passata l’estate (con incendi e mare sporco) il tutto cadeva nel dimenticatoio collettivo e se ne sarebbe riparlato l’estate dopo.
Oggi invece stiamo assistendo ad una campagna social martellante sui due temi.
Giustamente, la piromania viene trattata dal Presidente come reato penale. E, servendosi di droni e uomini sul posto, sta martellando il territorio scovando i responsabili e denunciandoli all’autorità giudiziaria. L’effetto deterrente, mostrando i video sui social, è sicuramente efficace, tant’è che qualcuno si è attrezzato (attraverso il famoso detto latino facta lex inventa fraus) mandando un bambino non punibile penalmente ad aizzare il fuoco!
Sul mare sta mettendo di fronte alle proprie responsabilità le amministrazioni comunali: ad ogni segnalazione manda tecnici a controllare le cause degli sversamenti: e scopriamo scarichi abusivi e sversamenti misteriosi, ma scopriamo soprattutto l’inerzia di alcuni sindaci che, a fronte di un blocco nella pompa di sollevamento del depuratore, non intervengono tempestivamente e lasciano chi vuole farsi un bagno “pulito” a bocca asciutta. A dispetto di chi ha deciso di passare le proprie ferie nelle località marine calabresi (per la precisione, basso tirreno cosentino), portando comunque un surplus di reddito allo stesso comune.
Sindaci come questi andrebbero perlomeno sfiduciati dai loro stessi consiglieri, perché con il loro atteggiamento, spesso di menefreghismo, causano comunque danni immediati di immagine, e nel futuro calo di presenze nella stagione estiva, a dispetto dei propri residenti e probabili elettori che, in questo periodo di forte crisi economica, vedono nella stagione estiva una boccata di ossigeno per le loro attività turistiche (affittacamere o affitta appartamenti, bar, lidi, ristoranti, pizzerie, ecc.).
Perchè a fronte di 5 giorni (per la precisione dall’1 al 5 agosto, poi il maltempo ha fatto la sua parte) non è possibile che il mare sia stato sporco tutti i 5 giorni. Qualcosa sarà accaduto ed è responsabilità del Sindaco capirne le cause ed intervenire. E se non ne è capace si dimetta invece di lamentarsi della diffida formale che il Presidente gli ha notificato.
Per cui soltanto applausi per ciò che Roberto Occhiuto sta facendo su queste due tematiche e soprattutto applausi per ciò che nei video messaggi va ripetendo “se i Comuni vogliono fermarsi sappiano che io non mi fermo...perchè io sono qui per garantire un futuro migliore ai calabresi”.