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Politica

Dichiarazioni di Antonello Barbieri, Presidente Nazionale FCCN

Dichiarazioni di Antonello Barbieri, Presidente Nazionale FCCN

Il Presidente della Regione Calabria Occhiuto sembra aver messo la fusione tra i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero tra le sue priorità.


Lodevole proposito, per un Presidente di Regione, decidere di esercitare le prerogative che la Carta costituzionale gli assegna, in tema di riordino territoriale. In Italia è stato fatto davvero molto raramente. Ma perché partire proprio da quel territorio?
In Calabria l'80% dei comuni ha meno di 5000 abitanti, con ovvi e diffusi problemi di bilancio e con un livello di servizi erogati ai cittadini tra i peggiori a livello nazionale. Perché, dunque, non avviare una ragionata razionalizzazione partendo dalle criticità insite in questi comuni?
Una Regione, se decide di occuparsi seriamente dei problemi del suo territorio, dovrebbe agire con logica e criterio. Fissando obiettivi e priorità. Dovrebbe individuare le aree con maggiori difficoltà e partire da quelle, con approccio scientifico, redigendo studi di fattibilità, coinvolgendo le amministrazioni comunali ed il territorio.
Dovrebbe inoltre scegliere di valorizzare i cittadini coinvolti, innanzitutto rispettando il loro pronunciamento espresso con il referendum consultivo obbligatorio e non con ridondanti e frettolose modifiche alla legge vigente volte a ribadire quello che la norma già prevede, cioè che il referendum obbligatorio è consultivo e, quindi, non vincolante.
Un tentativo di "mettere le mani avanti" come a dire ai cittadini: "Del vostro voto non mi frega nulla, intanto decidiamo noi!"
In Piemonte, la regione ha recentemente modificato la legge in maniera del tutto opposta, vincolando l'emanazione della legge sulla fusione al risultato favorevole in tutti i comuni coinvolti. Il Veneto ha adottato identica modalità nel 2022. Il Piemonte, il Veneto e la Calabria sono governate da Presidenti in totale sintonia politica ma su questo tema, evidentemente, hanno visioni opposte.

A Cosenza, Rende e Castrolibero l'approccio, come abbiamo visto, è tutt'altro che razionale, semmai, è l'esatto contrario.
La Regione Calabria, dopo aver di fatto dimenticato la città di Corigliano Rossano, la più grande fusione realizzata in Italia negli ultimi cinquant'anni, si cimenta ora nella irrazionale forzatura di una proposta di fusione tra una Città in dissesto, un'altra commissariata ed una terza, la più piccola, con i conti in ordine.
Ingredienti ideali per garantirsi il fallimento.

Il vivace movimento a sostegno delle fusioni sempre più presente in Calabria (Crotone, Vibo Valentia, i Comuni presilani, ecc.) vede coinvolti ed attivi comitati di cittadini e Sindaci mossi dal desiderio di dare un futuro migliore ai cittadini ed al territorio, attraverso un percorso condiviso, partecipato, democratico.
Occhiuto va in tutt’altra direzione!
Per l'ultima volta chiediamo:
Perché?

Antonello Barbieri,
Presidente Nazionale FCCN (Fusione Comuni Coordinamento Nazionale)

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