Lite per motivi lavorativi culmina in omicidio: fermato il presunto colpevole in flagranza di reato
21 NOV - SCALEA (CS) - Un tragico episodio ha scosso la comunità di Verbicaro*, nel Tirreno cosentino, dove il 74enne Ugo Lofrano, noto meccanico, è stato trovato morto all’interno della sua officina nel pomeriggio di ieri.
Il presunto autore dell’omicidio è il nipote, Biagio Lofrano, 41 anni, anch’egli meccanico, arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Scalea e della Stazione di Verbicaro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Paola.
Secondo le prime ricostruzioni, il delitto sarebbe scaturito al culmine di una lite per futili motivi legati a dissidi di natura lavorativa.
L’allarme è scattato intorno alle 18:00, quando una segnalazione al numero di emergenza 112 ha portato i carabinieri a intervenire nell’officina della vittima. Ugo Lofrano presentava diverse ferite alla testa causate da un oggetto contundente. Poco distante dal corpo, è stato rinvenuto un tubo di metallo intriso di sangue, che si presume sia l’arma del delitto.
Gli investigatori del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando Provinciale di Cosenza hanno repertato numerosi elementi utili alle indagini. Le testimonianze raccolte hanno rapidamente indirizzato i sospetti verso il nipote, che avrebbe reso dichiarazioni compatibili con l’accusa.
Dopo l’arresto, Biagio Lofrano è stato trasferito nella Casa circondariale di Paola, mentre l’arma del delitto è stata sequestrata per ulteriori accertamenti. Le indagini proseguono per chiarire tutti i dettagli della vicenda.