Ingannata con la promessa di poter studiare
10 AGO - REGGIO CALABRIA – Due cittadini nigeriani, Sonia Osazee, 41 anni, e suo fratello Sunday Ediorans, 31 anni, sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Reggio Calabria dopo essere stati condannati rispettivamente a 20 e 9 anni di reclusione per aver costretto una ragazza a prostituirsi attraverso riti tribali, abusi sessuali e episodi di assoggettamento.
L'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Reggio Calabria sotto la direzione del procuratore Giovanni Bombardieri, è partita dalla denuncia della vittima, connazionale degli arrestati. La giovane aveva raccontato di essere stata ingannata con la promessa di poter studiare, ma una volta sbarcata a Reggio Calabria nel 2016, era stata portata a Castel Volturno (Caserta), dove era stata segregata, violentata e costretta a prostituirsi per due anni per ripagare un presunto debito di 35.000 euro imposto dalla sua sfruttatrice, nota come "madame".
Le indagini, condotte dalla pm Sara Amerio, hanno rivelato una complessa rete criminale coinvolta nella tratta di persone finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. A seguito della condanna, la Dda ha richiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due fratelli.
Dopo un'intensa attività investigativa, inclusa l'uso di intercettazioni telefoniche e sopralluoghi, Sonia e Sunday sono stati rintracciati e arrestati il 7 agosto scorso a Castel Volturno, con l'assistenza della Squadra mobile di Caserta. Sono stati successivamente trasferiti nelle carceri di Secondigliano e Poggioreale a Napoli.