Ha afferrato un coltello per paura
29 MAG - REGGIO CALABRIA - Francesco Putortì, 48 anni, è stato arrestato dalla squadra mobile e dai carabinieri per l'omicidio di Alfio Stancampiano, 30 anni, e per aver ferito un altro uomo di 46 anni, attualmente ricoverato all'ospedale di Messina.
Entrambi gli uomini, provenienti da Catania, sarebbero stati coinvolti in un tentativo di furto in un'abitazione privata a Rosario Valanidi, nella periferia sud di Reggio Calabria.
Nel corso dell'interrogatorio avvenuto in Questura nella notte tra lunedì e martedì, Putortì ha raccontato di essere rientrato a casa e di aver visto una persona passare, il che gli ha provocato un attacco di panico. Ha afferrato un coltello per paura e, secondo la sua versione, è stato aggredito dai due individui dentro casa, reagendo per difendersi.
Durante la fuga, ai due ladri sarebbero cadute le pistole. Putortì ha chiamato i carabinieri per denunciare l'intrusione e il furto di circa 1500 euro. Inizialmente, ha omesso di raccontare la colluttazione con i ladri, ma ha poi confessato quando Alfio Stancampiano è stato trovato quasi esanime davanti all'ospedale. Entro stasera, il giudice per le indagini preliminari deve decidere se convalidare il fermo disposto dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dal pm Nunzio De Salvo. Putortì, che è incensurato, si trova attualmente nel carcere di Arghillà.
L'avvocato difensore di Putortì, Maurizio Condipodero, ha definito "eccessiva e assurda" l'accusa di omicidio volontario contestata dalla Procura. Secondo Condipodero, "tutto al più potrebbe essere un eccesso colposo di legittima difesa se dimostrato che le ferite derivano dalla colluttazione e non da altro". La difesa attende con fiducia la decisione del gip.