Operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro, coinvolti 26 indagati
21 GIU - CATANZARO - In corso un'importante operazione dei carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Vibo Valentia, mirata all'esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare. Le persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, omicidi, e altri reati aggravati da modalità e finalità mafiose, tra cui estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti e rapina.
L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Catanzaro, coinvolge complessivamente 26 indagati. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro, Arianna Roccia, su richiesta dei sostituti procuratori Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Buzzelli, con il coordinamento del Procuratore facente funzioni, Vincenzo Capomolla. Tredici degli arrestati sono stati trasferiti in carcere, mentre uno è stato posto agli arresti domiciliari. L'operazione è stata supportata dai carabinieri dei Comandi provinciali di Reggio Calabria, Pescara, Chieti e Torino.
Le attività illecite si concentrano principalmente nelle Preserre vibonesi, in particolare nei comuni di Acquaro, Gerocarne, Soriano e Dasà. Durante l'operazione, sono in corso perquisizioni e sequestri di beni mobili e immobili. Una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Catanzaro alle 10:30 fornirà ulteriori dettagli sull'operazione.
Alcuni degli arrestati sono accusati del triplice omicidio del 25 ottobre 2003 a Gerocarne, noto come la "Strage dell'Ariola". In quell'episodio furono uccisi Giovanni e Francesco Gallace, titolari di un'impresa di movimento terra, e il loro dipendente Stefano Barillaro. L'omicidio rientrava in una faida tra famiglie rivali per il controllo criminale del territorio. La famiglia Maiolo, attribuita come responsabile del triplice omicidio, è stata colpita dall'operazione di oggi.
L'indagine ha rivelato che, nonostante precedenti provvedimenti giudiziari, la cosca di 'ndrangheta Maiolo continua ad operare nell'area delle Preserre vibonesi, con proiezioni economico-criminali in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania. Gli investigatori hanno ricostruito l'assetto attuale del sodalizio criminale, evidenziando anche riti di affiliazione avvenuti in carcere, dimostrando la capacità della 'ndrina di infiltrarsi negli istituti penitenziari.
Gli indagati sono accusati di vari reati, tra cui estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapine e reati in materia di armi, tutti aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Oltre ai 14 arresti, circa 200 carabinieri stanno eseguendo numerose perquisizioni nelle province di Reggio Calabria, Pescara, Chieti e Torino, coinvolgendo ulteriori soggetti sospettati di partecipazione alle attività illecite. Le indagini si estendono anche in Abruzzo, Piemonte e Svizzera.