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Preoccupazione per eventi climatici: solo il 13% dei calabresi considera al sicuro la propria casa

Preoccupazione per eventi climatici: solo il 13% dei calabresi considera al sicuro la propria casa
Un'indagine di Sara Assicurazioni rivela che il cambiamento climatico ha aumentato l'attenzione dei calabresi verso la sicurezza delle loro abitazioni, con il 42% che ha valutato di trasferirsi in zone più sicure.

07 MAG - CATANZARO - Il cambiamento climatico e gli eventi estremi hanno suscitato una maggiore preoccupazione tra i residenti della Calabria per la sicurezza delle proprie case. Secondo un'indagine condotta da Sara Assicurazioni, solo il 13% dei calabresi ritiene che la propria abitazione sia al sicuro e immune da rischi legati agli eventi climatici.

La ricerca ha rivelato che il 93% dei calabresi si sente più sensibile ai rischi ambientali rispetto a qualche anno fa, con il 37% che è fortemente preoccupato che la propria casa possa subire danni significativi a causa dell'intensificarsi dei fenomeni climatici nel prossimo futuro. Questa preoccupazione ha portato il 42% dei calabresi a considerare seriamente di trasferirsi in zone ritenute più sicure, anche se il 21% ritiene che ormai questi eventi possano verificarsi ovunque e non ci siano aree completamente al riparo da tali rischi.

Secondo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, il 94% dei comuni italiani è a potenziale rischio di frane, alluvioni ed erosione costiera. Nel 2023, l'Italia ha registrato 16.307 terremoti, uno ogni 30 minuti, secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Per affrontare questi rischi e ridurre le loro conseguenze, i calabresi ritengono necessari interventi per la messa in sicurezza del territorio (33%), il miglioramento della sicurezza degli edifici esistenti (38%) e investimenti in tecnologia preventiva, come sensori di allerta (22%).

La ricerca ha inoltre rivelato che il 52% degli abitanti della Calabria considererebbe l'assicurazione della propria casa, principalmente per proteggersi economicamente in caso di danni e a causa della maggiore sensibilità ai rischi ambientali. Tuttavia, il 48% rimane restio, principalmente a causa della scarsa conoscenza delle polizze assicurative e delle altre spese da sostenere.

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