'La situazione è sempre più critica'. 'Chiediamo la verità'
09 NOV – ROMA – I sindacati sono a Roma, a Palazzo Chigi, dove sono stati convocati per un incontro sull'ex Ilva con i capi di gabinetto dei ministeri interessati, quelli del Sud, delle Imprese e del Lavoro, e della presidenza del Consiglio.
L'ultima riunione si era svolta il 20 ottobre.
I sindacati continuano a sollecitare il passaggio dello Stato nella maggioranza del capitale di Acciaierie d'Italia e chiedono chiarezza sul memorandum of understanding sottoscritto dal governo con Arcerol Mittal l'11 settembre scorso.
"Siamo al punto finale", dicono entrando all'incontro.
È "un incontro importantissimo", spiega il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, "viene due settimane dopo la manifestazione, che è riuscita, e in queste due settimane la situazione non ha fatto altro che peggiorare, c'è il tema della mancanza di liquidità, degli impianti fermi, della sicurezza".
Benaglia chiede al governo di decidere chi è il successore del presidente della società Franco Bernabè, visto che la situazione del cda è bloccata, e soprattutto come dare un assetto definitivo all'ex Ilva. "Si susseguono notizie e si susseguono anche fatti gravi all'interno degli stabilimenti a partire dai fatti degli ultimi giorni, il deragliamento e lo svuotamento di materiale incandescente. La situazione continua a diventare veramente pesante", aggiunge il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, chiedendo "verità". Eppure le condizioni per il rilancio ci sono, secondo il segretario generale della Fiom, Michele De Palma. "Se decidesse il mercato, saremo un punto di riferimento della siderurgia in Europa. Noi siamo l'unico Paese - spiega De Palma - in cui, invece, non c'è né il mercato che decide né un'azienda che decide. Quello che sta decidendo tutto è il fatto che tenere ferma l'Ilva, non intervenire sugli impianti, sta determinando l'eutanasia dello stabilimento".