Un ponte tra Ospedali e strutture territoriali
28 GIU - REGGIO CALABRIA - Oggi, a Reggio Calabria, è stata inaugurata la nuova Centrale Operativa Territoriale (Cot) dell'Azienda Sanitaria Provinciale (ASP). Questa struttura fungerà da cerniera tra le strutture ospedaliere e quelle territoriali, sia a gestione diretta che del terzo settore.
Durante l'inaugurazione, avvenuta negli uffici di via Willermin, la direttrice generale dell'ASP reggina, Lucia Di Furia, ha spiegato che la caratteristica fondamentale del Cot è l'interfaccia con il Grande Ospedale Metropolitano (GOM) per lavorare in sinergia per i cittadini dimessi dall'ospedale. Ad esempio, il reparto di Ortopedia dovrà segnalare tempestivamente al Cot i pazienti dimessi, permettendo così di attivare l'unità valutativa e indirizzarli, se necessario, verso una struttura residenziale adeguata.
Gandolfo Miserendino, commissario straordinario dell'Azienda Zero, ha dichiarato che il Cot faciliterà la dimissione dei pazienti dall'ospedale verso il domicilio, integrando le risorse del sistema sanitario regionale e del PNRR. La Cot di Reggio Calabria, costata 253.000 euro e finanziata con fondi del PNRR, è la seconda in Calabria dopo quella inaugurata recentemente a Crotone. "Saranno aperti Cot in tutte le ASP", ha aggiunto Miserendino. "Questa è la prima a Reggio Calabria, ma ne seguiranno.
Rubens Curia di Comunità Competente ha descritto l'apertura della Cot come primo passo del PNRR. "La Cot è un tassello del mosaico. Poi ci saranno gli ospedali della comunità, che saranno molto importanti. Infine, l'azienda si fa carico della salute del cittadino.
Gianluigi Scaffidi, direttore del GOM, ha evidenziato l'importanza della Cot come strumento di intermediazione tra le esigenze dei pazienti ricoverati e le strutture territoriali. "Finora, questo compito è stato svolto in modo artigianale dai parenti, dai primari e dai medici di famiglia. Ora, grazie alla Cot, i reparti avranno un interlocutore che si preoccupa di collocare il paziente nel momento della dimissione e di completarlo.
Scaffidi ha inoltre sottolineato il ruolo delle strutture private nel completamento delle cure e nella decongestione degli ospedali. "Non bisogna essere pregiudizialmente contro il privato, poiché è finanziato con soldi pubblici. tuttavia, non possiamo garantire un posto a tutti, poiché ciò dipende dalla disponibilità sul territorio. L'apertura della Cot non risolve tutti i problemi, dato che la Calabria ha sempre avuto un sottodimensionamento dei fondi rispetto ad altre regioni". Infine, in vista dell'autonomia differenziata, Scaffidi ha espresso preoccupazione: "Se non cambiano i parametri e non viene gestita da persone competenti, vedo una situazione critica".