Attività criminali all’interno del carcere
30 LUG - CATANZARO – La Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Catanzaro ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini a 78 persone coinvolte nell’inchiesta "Open Gates", che ha rivelato un sistema criminale all'interno del carcere di Catanzaro. Tra gli indagati figurano l'ex direttrice della Casa circondariale, Angela Paravati, di 59 anni, e Simona Poli, di 48 anni, comandante della Polizia penitenziaria a Catanzaro dal 2018 al 2022.
Angela Paravati è accusata di concorso esterno in associazione per delinquere, falso, evasione, falsità ideologica, e corruzione. Simona Poli è indagata per concorso esterno in associazione per delinquere. Le accuse sostengono che Paravati e Poli avrebbero agevolato due gruppi criminali attivi all'interno del carcere, facilitando lo spaccio di droga e la circolazione di telefonini e SIM card, con la complicità di alcuni agenti della polizia penitenziaria.
Paravati è anche accusata di corruzione in concorso con Emanuela Elia, di 48 anni, assistente capo della Polizia penitenziaria. In cambio di un soggiorno in un albergo di Pizzo per sé e la sua famiglia, Paravati avrebbe agevolato il trasferimento di Elia al Tribunale di sorveglianza di Catanzaro.
Secondo le indagini, due gruppi criminali operavano all'interno del carcere: uno dedito allo spaccio di stupefacenti e l'altro allo smercio di SIM card e telefonini. Queste attività avvenivano con la complicità di operatori della polizia penitenziaria e parenti dei detenuti, che fornivano droga e dispositivi elettronici. Il commercio illegale avrebbe generato significativi profitti.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, hanno rivelato che su due carte prepagate, utilizzate nel corso dell'attività criminale, ci sono state movimentazioni di denaro per un totale di 50.000 euro in quattro mesi: 35.000 euro su una carta e 15.000 euro sull'altra.